Verso la società alfabeta

 Durante il XIX secolo giunse a maturazione in Europa quel vasto e complesso processo il cui esito è stato definito come "società alfabeta" cioè, una società in cui la padronanza dei fondamentali elementi del sapere diventa fondamentale. 

Una società alfabetizzata è uno degli importanti cambiamenti che rientrano nella definizione di modernità; quest'ultima è caratterizzata da un insieme di valori come la superiorità della civiltà industriale, la fiducia nel progresso, il principio di libera concorrenza, la visione laica dell'esistenza, la razionalità come valore.

Il mondo dell'educazione si trovò coinvolto nella realizzazione della nuova società: 

I sostenitori affermavano che attraverso la generalizzazione della scuola i bambino sarebbero diventati adulti all'altezza dei tempi. Il modello che doveva fare da esempio era quello borghese che doveva essere esteso anche ai ceti più poveri. 

Anche coloro che diffidavano dell'idea della modernità poiché sganciata dai valori tradizionali e religiosi si occuparono dell'istruzione reinserendo proprio quei valori mancanti. 


Johann Friedrich Herbart 

Herbart concepiva la pedagogia come un sapere dotato di una propria specificità che fa riferimento sia alla filosofia morale per l'individuazione del fine educativo sia alla psicologia per le modalità di apprendimento. 

Egli considerava la conoscenza umana come un processo che regola il flusso continuo di rappresentazioni che associandosi e differenziandosi vanno a formare il quadro generale del nostro sapere e sentire. 

Il metodo herbartiano si propone come scienza pratica, ripudiando l'idealismo e l'empirismo cerca di definire sia i fini sia i modi per conseguirli. 

Riferendosi al metodo Herbart si ispira a Pestalozzi; esso è suddiviso in due impianti, il primo generale, il secondo è invece una didattica specifica. 

Nel primo impianto individua tre condizioni operative: 

  • Governo ( propone un ambiente ben organizzato dove i fanciulli sono continuamente occupati e assistiti) 
  • Disciplina e cultura ( forniscono un ordine etico attraverso l'impiego equilibrato di premi e castighi)
  • Istruzione ( cerca di creare la moralità attraverso l'esercizio intellettuale)

Il secondo impianto prevede una serie di dettagliate prescrizioni didattiche ordinate intorno a 4 principi: 

  • La chiarezza 
  • L'associazione 
  • L'ordine sistematico 
  • Il metodo 

Fondamentale alla buona riuscita dell'insegnante è la programmazione delle lezioni che devono essere concatenate tre loro e svolte in modo graduale secondo l'età del fanciullo e comprensibili intuitivamente. 


Aristide Gabelli 

Gabelli consiglia l'applicazione di un metodo intuitivo in quanto esso produceva un individuo capace di pensare con la propria testa. 
Il maestro deve evitare sia un insegnamento dogmatico sia un insegnamento troppo fantasioso e di solo impiego della memoria. 
Molto forte nel pedagogista italiano la sensibilità pedagogica attenta alle dinamiche infantili fino a fare del fanciullo un protagonista attivo e consapevole.

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