Emile Durkheim

 Durkheim fu uno dei fondatori della moderna scienza sociale, il quale riservò notevole attenzione alle questioni educative fino a ricoprire la cattedra di Educazione presso l'Università di Parigi.

Egli si occupò di molteplici tematiche, fra cui il rapporto fra religione e società, l'analisi delle strutture educative e delle dottrine pedagogiche.

Lo studioso francese concentrò i suoi studi sui modi di agire e di pensare collettivi e il loro rapporto con il funzionamento delle istituzioni, applicando le leggi dell'evoluzione all'analisi sociale.

Per Durkheim l'educazione non era il risultato di teorie precostituite, ma il frutto dell'ambiente nel quale l'individuo vive.

L'educazione varia quindi a seconda delle condizioni storiche e delle classi sociali, e poggia su una base di norme e modelli di comportamento, largamente condivisi dalla società. L'educazione diventa dunque un fatto sociale e non più naturale.

Per Durkheim in ciascun individuo coesistono due esseri che sono inseparabili ma distinti.

Uno è l'essere individuale, con le sue aspettative, i bisogni e i desideri, mentre l'altro è formato da un sistema di idee, che vengono espresse in noi dal gruppo di cui facciamo parte.

Il loro insieme forma l'essere sociale e la costituzione di esso è l'obiettivo dell'educazione.

L'educazione permette quindi di passare dall'IO individuale all'IO sociale.

Il pedagogista riserva inoltre molta attenzione al principio dell'ordine sociale, il quale si configura come un vero e proprio imperativo etico.

La scuola costituisce la struttura sociale più importante per l'educazione dell'ethos collettivo. Essa contribuisce infatti all'attuazione dei due principali compiti educativi tracciati da Durkheim, ossia la riproduzione e l'integrazione, inoltre quest'istituzione fornisce delle disposizione ad agire in modo socialmente accettato, attraverso regole sociali, che puntano a modellare la personalità dell'individuo nella prospettiva della sua integrazione sociale.

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