La scuola attiva in Europa

Durante questo secolo i pedagogisti si dedicano all'innovazione sul piano dell'organizzazione pedagogica.

Lo studioso Edouard Claparede esprime una fondamentale convinzione sulla validità dell'azione educativa, la quale dipende dalla preparazione psicologica degli insegnanti e dalla loro capacità di avvalersi di un adeguato spirito scientifico, in grado di aiutarli a migliorare la loro professione attraverso l'osservazione e la sperimentazione di nuove pratiche educative e didattiche.

L'organizzazione scolastica si rinnova in individualizzata, cioè predisposta secondo i ritmi di apprendimento e le specifiche caratteristiche personali.

Secondo la visione di Claparede, l'allievo che apprende va posto al centro dei programmi e dei metodi che devono essere predisposti rispetto a bisogni e interessi evolutivi; la scuola è dunque tenuta a rispettare i ritmi di sviluppo di ciascun allievo, diventando attiva, ossia un laboratorio, piuttosto che un uditorio.

Sotto questo punto di vista la pedagogia viene intesa come un insieme di pratiche metodologiche finalizzate a facilitare l'adattamento dell'organismo all'ambiente, sia sul piano biologico, sia su quello psicologico.

Claparede individua tre principali leggi: la legge del bisogno, secondo la quale l'attività mentale è sempre generata da un bisogno, la legge dell'interesse momentaneo, secondo cui in ogni momento un organismo agisce seguendo la direzione del suo interesse più forte e la legge del tatonnement, cioè quando la situazione risulta inedita e senza alcun appiglio, l'individuo ricerca un nuovo equilibrio che non è possibile subito ripristinare.

L'educazione e l'istruzione si devono svolgere seguendo queste tre principali regole psicologiche, assecondando l'esigenza naturale dei bambini ad apprendere per crescere, essi devono quindi vedere soddisfatti i loro bisogni.

Inoltre è necessario che a scuola si faccia leva sulla naturale curiosità e sul desiderio di apprendere, la scuola deve perciò essere interessante.

L'attenzione prevalente di Claparede è rivolta alla valorizzazione dell'intelligenza umana e al suo sviluppo naturale e proprio la teoria dell'intelligenza è posta alla base della sua riflessione psicopedagogica.

Nella sua prospettiva evolutiva lo studioso riservò particolare attenzione al gioco infantile, visto come un esercizio di apprendimento spontaneo senza precoci acquisizioni di conoscenze sistematiche.

La scuola deve essere quindi organizzata sull'attività diretta dell'allievo , sul sostegno allo sforzo commisurato alle sue capacità e sul rapporto diretto con la vita, secondo cui la scuola deve essere un luogo aperto e vitalmente inserito nella società.

Maria Montessori è la pedagogista simbolo dell'educazione nuova, lei maturò la convinzione che i metodi e i materiali impiegati con i bambini anormali potessero rappresentare la base per nuove forme di educazione anche dei soggetti normali.

La studiosa fondò La Casa dei Bambini, caratterizzata in primo luogo da un'organizzazione dell'ambiente a misura di bambino. L'arredo scolastico e i materiali didattici sono predisposti in modo che ogni elemento possa essere agevolmente maneggiato e spostato da loro stessi, così che essi riescano a sviluppare una propria autonomia. All'insegnante è attribuito un compito non direttivo, bensì di consiglio, aiuto, sostegno e stimolo, evitando il ricorso a premi e castighi. Nella Casa dei Bambini è prevista una serie di attività sociali che ripetono le occupazioni della vita pratica.

La novità della pedagogia montessoriana consiste prima di tutto nel metodo lavoro: è una pedagogia elaborata a partire da esperienze reali anziché essere basata su una teoria precostruita. Dal punto di vista dei contenuti, costituisce invece un'originale interpretazione del triangolo bambino-ambiente-insegnante.

L'ambiente ha infatti una funzione decisiva nel rendere più o meno attivo l'alunno: quanto più esso offre stimoli, tanto maggiore è la sua forza educativa.

Il rinnovamento dell'educazione è strettamente legato alla preparazione di nuovi maestri. Montessori parla della necessità di formare maestri scienziati. Mediante la formazione scientifica il maestro acquisisce un nuovo abito mentale fondato proprio sull'osservazione.

Maria Montessori elaborò un piano educativo basato sulla capacità di autoapprendimento, realizzato in un clima libero e senza coercizioni. La Casa dei bambini offre infatti un ambiente dinamico capace di mediare libertà e organizzazione.

Essa costituisce il primo progetto per un'educazione dell'infanzia condotta su basi scientifiche.

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